»Ilvermorny Institute ~ An enchanted place where magic becomes reality

Spedire una lettera...

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‚rœses
view post Posted on 18/10/2011, 19:15




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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La voglia di salire tutti quei gradini di pietra che conducevano alla Guferia proprio non c'era, ma Edwin si stava sforzando di farli a due a due per non perdere troppo tempo e raggiungere alla svelta la cima della torre, agguantare un gufo qualsiasi e spedire la lettera settimanale destinata a sua madre. Era un patto, quello, che era iniziato fin dal primo anno di scuola del ragazzo - Lucille desiderava sempre essere in contatto con il figlio e sapere che succedeva all'interno del castello - e, nonostante nel tempo i biglietti di Edwin si erano fatti sempre più brevi e vaghi riguardo gli avvenimenti della sua vita scolastica, continuava come se si trattasse di una tradizione di famiglia che si trasmetteva di generazione in generazione. Neppure quella volta Edwin aveva scritto molto, giusto un rapido "Ciao mamma, qui va tutto bene. Non è successo nulla di eclatante e i miei voti non sono cambiati. Ti voglio bene, Ed", ma ci teneva ugualmente a spedire quel foglietto di pergamena vergato durante la lezione che aveva preceduto la pausa di cui Edwin stava approfittando perchè sapeva che, in quel modo, per un'altra settimana sarebbe stato sollevato da tale impegno.
Raggiungere - finalmente! - la cima della torre fu un vero sollievo anche se ora iniziava la parte peggiore e più difficile: scegliere un gufo che, possibilmente, non si comportasse come quello della volta precedente che più volte aveva tentato di mordere Edwin.
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view post Posted on 18/10/2011, 20:47
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Nicole Elizabeth Morrison Black Panther

Quel giorno mi ero ripromessa di spedire una lettera ai miei genitori, erano secoli che non gli scrivevo. Mi ero svegliata anche presto, quella mattina, l'idea che mi balenava nella mente. Non era una lettera troppo elaborata, li informavo solo che tutto procedeva come sempre, voti nella mia media, allenamenti che andavano alla grande e in più li avevo informati anche del pasticcio di Noxor Village. Come post scriptum avevo inserito gli auguri a mio padre; i compleanni non li dimenticavo mai!
Uscii velocemente dal dormitorio, la sala comune deserta. Probabilmente buona parte della scuola era ancora nel mondo dei sogni il che era un bene, avrei avuto i gufi tutti per me.
Con calma mi avviai verso la torre; mi bloccai davanti alla scalinata. Mi chiesi perchè non c'era un incantesimo che mi consentisse di volare, di certo lievitare semplicemente e a quell'ora non sarebbe stato il caso visto la mia scarsa concentrazione.
'Tanta buona volontà Nicole, tantà buona volontà! mi ripetevo, scalino dopo scalino.
Arrivata quasi alla fine scorsi una figura, umana, e istintivamente accelerai la scalata, la mia curiosità era alle stelle: chi era sveglio oltre me a quell'ora?
La risposta arrivoò in fretta: era un ragazzo, a me sconosciuto, ma presumibilmente del VII anno e di sicuro non un Black Panther.
Era lì, davanti alla gufiera e non sembrava essersi accorto della mia presenza.
Mi avvicinai un attimo, insicura; poi, in uno slancio di determinatezza, mi avvicinai di buon passo a lui e, accostandomi poi alla gabbia, scegliendo apparentemente un gufo, dissi: Buongiorno

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‚rœses
view post Posted on 19/10/2011, 13:23




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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Il piccolo gufo appollaiato nell'angolo sembrava promettere bene e il fatto che stesse sonnecchiando fece credere a Edwin che la sua indole fosse tranquilla e calma. Ovviamente apparteneva alla scuola - il giovane RedFox non possedeva un volatile proprio, ma di certo non si sarebbe azzardato a prendere in prestito quello di un altro studente! - e, ovviamente, non era come il ragazzo si era aspettato. Perchè di avvicinarsi per farsi legare alla zampetta il foglietto di pergamena proprio non ne voleva sapere, il pennuto, sebbene Edwin gli si stesse rivolgendo con tutta la gentilezza di cui era dotato - non molta, a dire la verità. « Eddai, gufetto! Vieni qui, forza!» gli stava dicendo e con voce non eccessivamente bassa, convinto com'era di essere l'unica persona presente nella torre. « Dai, è tuo compito spedire le lettere e io devo mandarne una!» continuò, parlando con il gufo impertinente che, come massimo movimento, aveva aperto una palpebra per poi richiuderla il secondo successivo. Ed Edwin si stava già innervosendo - e parecchio! - per quell'atteggiamento e già stava pensando di cambiare uccello, visto che quello non gli dava retta, quando alle sue orecchie giunse una voce umana e femminile. Voltarsi in direzione del suono fu d'obbligo, così come fissare la ragazza appena arrivata - e quando l'aveva fatto poi? Edwin non l'aveva mica sentita! - e darsi dell'idiota perchè, probabilmente, anche se era bello poter sperare il contrario, la sconosciuta l'aveva sentito conversare con un gufo o, meglio, pregarlo di allungare la propria zampetta.
"Fantastico, la giornata è appena iniziata e io già faccio pessime figure!" disse tra sé il RedFox per poi rispondere con un semplice « Ciao» al saluto della ragazza. Non gli sembrava proprio di conoscerla o forse l'aveva vista in giro per i corridoi del castello, ma di sicuro non aveva mai parlato con lei. Cosa che non accadeva con la maggior parte degli studenti, in fondo.
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view post Posted on 19/10/2011, 19:45
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Nicole Elizabeth Morrison Black Panther

Conversava con un gufo. Esatto, ci stava parlando, lo pregava di collaborare. Mi veniva da ridere, ma di certo non sarebbe stato carino scoppiargli in una chiassosa risata dritta in faccia. Poi, quando si girò per dire un incerto 'ciao' ringraziai la mia coscienza che mi aveva saggiamente suggerito di non ridere: era carino, molto carino, e era del tutto fuori luogo fare una figuraccia davanti ad uno così.
Stai tentando di far collaborare un gufo della scuola? La collaborazione è una cosa che non conoscono quegli uccelli, amano le sfide purtroppo! gli dissi con un sorriso, senza guardarlo in faccia, ma cercando dentro la gabbia un gufo che mi ispirasse fiducia e sicurezza.
Ne individuai uno, ma aspettai a prenderlo. La mia curiosità mi spinse prima di tutto a socializzare; alzai la testa dalla gabbia e, guardando per la prima volta il viso del ragazzo, dissi: Allora, uomo che sussurrava ai gufi, qual'è il tuo nome? Non mi pare di averti visto spesso in giro e non che non ti si noti facilmente! mi morsi la lingua, quasi violentemente. Stupida! Stupida! Stupida! mi ripetei in testa, ancora una volta avevo parlato senza pensare a quello che dicevo.
L'allarme 'figuraccia in corso' iniziò a suonare nella mia testa...

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view post Posted on 19/10/2011, 20:02




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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Ecco, appunto: la ragazza senza nome l'aveva sentito davvero parlare con il gufo. Per fortuna che Edwin non era il tipo di persona che si imbarazzava facilmente, altrimenti alle parole della giovane strega sarebbe diventato di una tonalità simile a quella forte e scarlatta del peperoncino. E, sì, i gufi della scuola non erano affatto collaborativi, anzi...
« Me ne sono accorto» disse, infatti, il RedFox, concordando con la studentessa - che aveva degli occhi molto belli - e dando, nello stesso momento, uno sguardo torvo al volatile ancora fermo nel suo angolo. Stupido uccello! "Giuro che ti tolgo le piume una ad una!" pensò tra sé, minacciando mentalmente il pennuto. Tanto Edwin non l'avrebbe mai fatto: non era il tipo che si divertiva con simili e sadici atteggiamenti anche perchè, in fondo, gli animali gli piacevano, nonostante preferisse la propria cagnolina Alaska a qualsiasi altro quadrupede o meno.
Inarcò un sopracciglio, in seguito, in una specie di muto commento alle nuove parole della ragazza: non era uno che passava inosservato, era questo che aveva appena ammesso? Non che Edwin fosse uno di quei ragazzi che desideravano avere ai propri piedi uno stormo di fanciulle innamorate, ma faceva ugualmente piacere sapere di non essere parte della tappezzeria o dell'arredamento del castello. E poi, a chi non piace sentirsi apprezzato?!
« "Uomo dei gufi" non ti basta come nome?» ribatté, quindi, ma accennando un lieve sorriso che sottintendeva che stava scherzando « Sono Ed» disse successivamente, presentandosi con il diminutivo di entrambi i suoi nomi « Tu, invece, "donna dai velati complimenti"?» chiese, infine, con una nota d'ironia nella voce fresca, forse per prenderla un poco in giro per la sua uscita finale.
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view post Posted on 19/10/2011, 20:53
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Nicole Elizabeth Morrison Black Panther

Donna dai velati commenti? dissi assumendo un espressione di stupore mista a divertimento. Aveva il senso dell'umorismo il ragazzo, non male come cosa. Almeno non aveva preso male il mio commento, anche se d'altra parte non c'era da prendersela in alcun modo, visto che tutto sommato il mio era un palese complimento.
Sorrisi di rimando all'ironico appellativo che il Ed le aveva appena dato. I commenti velati non fanno per me, non ho peli sulla lingua quindi se preferisci sentirtelo dire completamente si, sei un bel ragazzo fisicamente parlando e si nota subito, come l'ho notato io in un minuto! seguitai a parlare senza pensare prima, ma non me ne preoccupai troppo perchè tanto ormai avevo iniziato lo show e dovevo dare il meglio di me, possibilmente senza esagerare.
Comunque la donna dai commenti velati ha un nome in codice, sai? poi risi al mio commento idiota e ripresi: Ok, apparte gli scherzi, io sono Nicole, Nicole Morrison.

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view post Posted on 20/10/2011, 13:49




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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Per un istante - breve ed iniziale - Edwin temette che le sue precedenti parole potessero offendere la ragazza - dopotutto l'aveva presa in giro, anche se di certo senza cattiveria, ma solo con un pizzico di ironia - ma per fortuna l'espressione sul viso di lei dissolse ogni suo dubbio: se sorrideva, doveva aver inteso la sua frase come quello che, alla fine, era ovvero una battuta. Il giovane si sorprese, in seguito, quando la strega parlò francamente e con sincerità, ma quel genere di atteggiamento gli piacque: apprezzava, Edwin, le persone che dicevano tranquillamente ciò che pensavano, forse perchè lui non era esattamente tra queste...
« Molte grazie, damigella dai teneri occhi!» rispose, quindi, ai complimenti - stavolta diretti - che ricevette, fingendo di togliersi un cappello immaginario dalla testa e inchinandosi come un lord dei tempi passati. E, tecnicamente, la sua frase doveva essere una lusinga nei confronti della ragazza...
« Allora... Nicole, Nicole Morrison» riprese, infine, e di nuovo con ironia e divertimento, ripetendo il modo in cui la giovane si era presentata « quindi, secondo la tua precedente "teoria", nessuno di questi gufi mi darà retta?» domandò, riferendosi a ciò che la strega aveva detto prima. I gufi della scuola erano rognosi come i Bolidi del Quidditch? Ed Edwin come la spediva la sua lettera? "Qualche anno fa non era così..." si disse nella propria testa. In fondo, in sette anni di scuola non aveva mai avuto problemi, ma a quanto pare, nel tempo, i pennuti si erano schierati contro gli studenti - o meglio, contro Edwin!
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view post Posted on 21/10/2011, 18:11
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Nicole Elizabeth Morrison Black Panther

Arrossii violentemente al complimento che mi fece Ed; non che fosse il primo a farmeli, ma non ero, comunque, tra quelle ragazze che tutti i giorni ricevevano una media di 10 complimenti.
Così sussurrai un timido Grazie, seguito da una risata quando fece il gesto dell'inchino.
Poi, dentro di me, lo ringraziai profondamente quando cambiò argomento, concentrando di nuovo la conversazione sui gufi.
Meno male che si riparla dei pennuti, altrimenti non avrei retto un minuto di più e sarei diventata bordeaux! pensai mentre Ed si chiedeva-e mi chiedeva-se l'avrebbe avuta vinta con quei gufi.
No, sicuramente tra tutti ce ne saranno almeno due che, volente o nolente, collaboreranno con entrambi dissi tranquillamente, guardandolo per un attimo e poi scrutando per l'ennesima volta la moltitudine di gufi.
Se avessi con me la bacchetta lancerei un Accio al gufo, anche se forse è vietato, però come si suol dire tra i babbani, a mali estremi, estremi rimedi! continuai a dire, accennando un sorriso.
Poi, in basso, quasi in fondo alla gabbia, vidi un gufo dall'aria sveglia ma calma che forse poteva fare al caso mio. Così mi girai verso Edwin e glielo indicai: Guarda quello! A me non sembra male come gufo, forse è anche facile da prendere... Ora ci provo e detto fatto, mi tirai su le maniche della maglietta che indossavo e diressi la mia mano verso il gufo.
L'impresa non sembrava difficile, ma neanche facile, visto lo sguardo torvo che mi lanciò il gufo appena si vide avvicinare in maniera allarmante la mia mano. Ma ero decisa a non demordere, costasse quel che costasse, quel gufo sarebbe stato alle mie regole!

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view post Posted on 22/10/2011, 09:34




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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Edwin si limitò a commentare il "grazie" di Nicole con un sorriso prima di inarcare un sopracciglio alle sue parole. Almeno due? Con tutti i pennuti che c'erano solo un numero così esiguo avrebbe dato loro retta? Che fortuna! « Beh, forse richiamarli con un Accio non è vietato, ma credo che semplicemente infastidirebbe ancora di più il gufo» disse in seguito il ragazzo che, ad ogni modo, concordava con le parole della strega: a mali estremi, estremi rimedi. « Io, almeno, mi offenderei a morte, se qualcuno mi costringesse con la magia a muovermi!» aggiunse con ironia, immaginando una persona che, con l'ausilio della bacchetta, lo richiamava a sé. Ed era una scena comica, a ben pensarci...
Le iridi nocciola di Edwin si spostarono, infine, sul piccolo volatile indicato da Nicole: la ragazza aveva ragione, sembrava sveglio il gufetto, anche se lo sguardo che le rivolse quando introdusse la mano lasciava riflettere un poco. Forse il pennuto era docile solo in apparenza...
« Attenta, potrebbe morderti».
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view post Posted on 22/10/2011, 11:36
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Nicole Elizabeth Morrison Black Panther

Bè si, infastidirebbe anche me. Però questi dannati pennuti devono considerare il fatto che se stanno qui è per uno scopo e se non vogliono collaborare peggio per loro, saranno comunque costretti a farlo dissi in risposta alle parole del bel moro. Era un tipo intelligente e sveglio e io apprezzavo i tipetti così.
Aveva notato anche lui lo sguardo infastidito del gufo prescelto appena avevo introdotto la mia mano nella gabbia, tanto che mi disse di fare attenzione.
Non era la prima volta che me la vedevo con un gufo infatidito, più di qualche volta avevano tentato di beccarmi e fortunatamente non mi avevano fatto male davvero. Ma con me di solito c'era Josh, il mio furetto che invece di innervosire il gruppo di uccelli li rendeva più calmi e collaborativi. Non sarei mai riuscita a spiegarmelo questo suo apparente potere!
Oh si, è ovvio che ci proverà, ma troverà un osso duro ad attenderlo! dissi ridendo e cercando di sembrare il più tranquilla possibile. Poi mi rivolsi al gufo: Ehi pennuto, oggi non c'è neanche il mio Josh, quindi la battaglia sarà più dura. Ma se collabori io non ti torcerò una penna, è chiaro? e feci per allungare la mano. La beccata arrivò rapidissima e mi prese la mano solo di striscio, tanto ero stata rapida nel toglierla. Diventai rossa sia di rabbia che di vergogna e poi ci riprovai, una, due, tre volte. Il gufo non aveva intenzione di farsi prendere.
Maledetto pennuto! imprecai dopo la quarta volta che tentavo di prenderlo.

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view post Posted on 22/10/2011, 12:47




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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Il ragazzo appartenente alla Casa dei RedFox annuì alle prime parole di Nicole, facendo intendere che concordava perfettamente: i gufi erano gufi e, come tali, dovevano stare al loro posto e svolgere i compiti che i maghi destinavano loro, ovvero l'occupazione della posta. Certo, c'era da dire che si poteva utilizzare il metodo babbano per lo smistamento della corrispondenza, ma così si sarebbe persa un'antica tradizione magica. Probabilmente i gufi postini erano nati insieme ai maghi e alle streghe...
Non aggiunse altro, però, Edwin, principalmente per non distrarre Nicole dal suo primo tentativo di acchiappare il piccolo pennuto che, in seguito, come aveva previsto il moro, la beccò. E, mentre sul suo viso si disegnava una smorfia sofferente, quasi fosse stato lui ad essere ferito dal gufo, nella sua mente non poté fare a meno di affacciarsi una domanda insistente: chi diavolo era Josh?! Lontanissimo dal sapere che in realtà fosse il furetto della strega, Edwin immaginò subito che si trattasse del suo ragazzo e non riuscì ad evitare di pensare che le ragazze più carine erano sempre - sempre! - occupate con qualcuno. Nicole, nella sua testa, quindi non faceva eccezione.
Dopo l'ennesimo tentativo andato a vuoto da parte della Black Panther, Edwin sospirò. « Okay, basta così, stop. Fermati.» le disse con voce calma, ma decisa. Si era stancato di vedere Nicole fallire, ma non tanto per l'esito: era più che altro infatidito dal fatto che la strega potesse ricevere delle ulteriori beccate da quell'ingrato d'un gufo! « Ci provo io, d'accordo?» propose, infatti, un attimo dopo. Ed ecco che usciva l'Edwin gentiluomo che accorreva in soccorso di una damigella in pericolo, sebbene Nicole non stesse rischiando esattamente la vita. Al massimo un dito o due, ma nulla che l'infermiera della scuola non sapesse rimettere a posto.
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view post Posted on 22/10/2011, 13:41
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Nicole Elizabeth Morrison Black Panther

Tentai di protestare quanto più potevo: No Ed, lasciami provare ancora! tentavo di ripetergli, ma il ragazzo sembra irremovibilmente deciso a prendere quel gufo al posto mio.
Alla fine dovetti farmi da parte e lasciarlo fare. Mi misi da una parte, borbottando: Se solo avessi avuto la bacchetta o il mio furetto fosse stato qui a quest'ora avremo per le mani tutti i gufi!
Poi mi accorsi di un qualcosa dentro la sua tasca. Sembrava... Ma certo! Avevo la bacchetta, non sapevo perchè, ma ce l'avevo!
Prima che il ragazzo potesse cominciare la sua prova, gli fermai il braccio e, pur vergognandomi un po', lo guardai decisa e dissi: La svolta è nella mia tasca Ed! ed estrassi la bacchetta con fare vittorioso.

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view post Posted on 22/10/2011, 19:00




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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Edwin lanciò un'occhiata profonda a Nicole, quando questa si mise a protestare, inarcando in seguito un sopracciglio e restando lì, immobile, con la mano pronta ad infilarsi nella gabbia ma senza compiere del tutto il gesto. Perchè no? Lui voleva solo aiutarla, in fondo. E poi un gufo serviva anche a lui, quindi prima o poi avrebbe dovuto tentare a sua volta...
Rimase a fissare la ragazza in quel modo finché non si fece da parte ma, prima che potesse anche solo pensare di introdurre il proprio arto, a causa delle parole di lei una nuova domanda gli balzò alla mente: « Josh è il tuo furetto?» chiese. Aveva, ovviamente, collegato ciò che aveva detto finora Nicole e non gli sarebbe proprio dispiaciuto sbagliarsi al momento. Meglio un animale da compagnia che un ragazzo!
Infine Edwin tornò a concentrarsi sulla gabbia e i gufi, fissando questi ultimi in modo torvo e minaccioso come se volesse dire loro "provate anche solo a mordermi e vi faccio neri!", ma anche questa volta dovette interrompere il proprio gesto e spostare velocemente le iridi castane sul viso di Nicole e, sempre rapidamente, sulla sua mano a contatto con il proprio braccio: al RedFox non piacevano i contatti fisici, non se erano così improvvisi ed effettuati dagli altri. Lo lasciavano perplesso, a disagio, imbarazzato. Facevano parte di quei pochi atteggiamenti che riuscivano a farlo arrossire e, al tempo stesso, innervosire. « Ti eri... ehm... ti eri dimenticata di avere con te la bacchetta?» fece, ritirando il braccio in un movimento fluido e abbassando lo sguardo per mascherare il rossore sul proprio volto. Beh, ora che Nicole era armata, il problema dei gufi si sarebbe risolto in fretta.
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view post Posted on 22/10/2011, 19:19
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Nicole Elizabeth Morrison Black Panther

Con un'aria interdetta guardai Edwin dopo che mi aveva chiesto chi fosse Josh, o meglio, se fosse il mio furetto. Sorrisi al pensiero che avesse pensato che fosse il mio ragazzo... Già, è il mio amato animale da compagnia, più di qualche volta mi ha salvato con quei gufi! Solo che stamattina l'ho lasciato dormire
Quando poi gli toccai il braccio lo sentii irrigidirsi tutto insieme e ne dedussi che i contatti fisici non erano proprio di suo gradimento. Infatti il moro arrossii, e me ne accorsi per quanto cercasse di nasconderlo.
Bè, a dire la verità ero convinta di averla lasciata nel dormitorio, non so perchè sia qui dentro. Probabilmente ieri sera non l'ho tolta dalla tasca. dissi cercando di allentare la tensione in cui era improvvisamente caduto.
Adesso ci penso io! dissi ridendo e mi piazzai davanti alla gabbia, rivolgendomi al gufo dispettoso: Mi dispiace pennuto, io ti avevo detto che la collaborazione sarebbe stata molto più che gradita e avrebbe semplificato tutte le cose dissi al gufo che aveva sgranato gli occhi alla vista della bacchetta, come se avesse capito le mie intenzioni.
Accio gufo! esclamai, e subito l'uccello fu trascinato fuori dalla gabbia. Cercava di beccarmi, ma ormai era fatta; alla fine si rassegnò a tranquillizzarsi e a quel punto mi rivolsi ad Edwin: Questo è tutto tuo! Puoi legargli la lettera alla zampa mentre te lo tengo, ora non ti beccherà più, stanne certo! gli dissi, aprendomi in un ampio sorriso e avvicinandogli il gufo.

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view post Posted on 22/10/2011, 19:43




EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
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Josh però era uno strano nome per un animale da compagnia, questo Edwin doveva ammetterlo. Insomma, era facilmente fraintendibile, se non si specificava subito che si trattava di un furetto - e, infatti, non a caso lui stesso l'aveva scambiato per il ragazzo di Nicole! Ma gli piaceva il modo in cui la ragazza parlava del piccolo carnivoro, perchè le parole appena pronunciate sembravano emanare amore e affetto nei suoi confronti. Un po' come quando il RedFox nominava la sua cagnetta Alaska: gli si illuminavano gli occhi! Ma, alla fine... beato Josh che ancora dormiva!
Rapida com'era arrivata, la sensazione di disagio per essere stato toccato svanì in pochissimi istanti, attimi che Edwin impiegò per tastare le tasche dei pantaloni ed accertarsi di non aver compiuto il medesimo errore della Black Panther: « Ehm, no, io l'ho proprio dimenticata...» borbottò tra sé, a bassa voce, e riferendosi alla bacchetta. La sua era davvero rimasta nel dormitorio della sua Casa, probabilmente infilata negli abiti del giorno prima, altrimenti l'avrebbe messa a disposizione fin dall'inizio. Nicole riuscì, comunque, a far tornare il sorriso sulle labbra di Edwin, mentre richiamava il pennuto indispettito con l'utilizzo della magia, forse perchè quel gesto agli occhi di uno spettato risultava davvero divertente così come le esclamazioni della ragazza e la prima reazione dell'animaletto piumoso.
Infine Edwin annuì alla strega, ma prima di legare il proprio messaggio alla zampetta del gufo ci tenne a "fargli la predica" a sua volta: « Vale per il futuro, palla di penne: non metterti contro Nicole Morrison, se non vuoi avere la peggio!» scherzò per poi puntare le iridi nocciola proprio sulla ragazza « Se mi becca, sappi che me la prenderò con te!» disse con ironia, senza essere realmente serio - al massimo si sarebbe arrabbiato con il gufo, non certo con Nicole! - sistemando, in conclusione, la lettera per sua madre alla zampa del volatile. « Fatto!».
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