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| ◄ EDWIN EDMOUND EVERTON17/12/2003, LOS ANGELES; REDFOX
No, Edwin non si era dato la zappa sui piedi da solo: semplicemente, grazie alla madre Lucille e alla cugina Isabella, conosceva abbastanza l'universo femminile da sapere che in molte - se non addirittura in tutte! - le occasioni le colpe erano da imputare agli uomini. Loro, secondo la teoria delle donne, erano stupidi, non davano mai una mano, erano troppo impegnati a pensare agli affaracci loro o allo sport... e via dicendo. La sua, quindi, era stata una battuta, un modo implicito per dire "sono un ragazzo, perciò finirà sempre che avrai ragione tu perchè sei femmina!". Però, nemmeno uno poco vanitoso come lui, poté trattenere un sorriso compiaciuto, quando Nicole gli disse di essere l'eccezione che conferma la regola. « Si, ho presente quel modo di dire» rispose, spostando per qualche secondo le iridi di cioccolato dal sentiero al viso della strega « E ti ringrazio di nuovo per avermi dato dell'intelligente!» continuò, riportando in seguito gli occhi sulla strada. Scavalcò un piccolo ramo secco che la intralciava prima di volgere per l'ennesima volta il capo verso Nicole. « Ah, già: sai com'è, a volte dimentico di essere un grande mago!» esclamò e nella sua voce albergava una nota di sarcasmo. Perchè era bello essere diversi, speciali, ma a volte far parte di un mondo magico aveva dei lati negativi, metteva pressione, ti faceva credere di essere sempre in competizione con altri - cosa che a scuola succedeva di continuo, a ben vedere - o ti metteva nella condizione di pensare "non voglio diventare come loro". Chi fossero quei "loro" dipendeva poi da persona a persona: per Edwin, ad esempio, era un "lui" e basta... E SOGNA DI GRIDARE FINO A NON FARCELA PIU'...
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