| Tra le varie cose che Knut ricordava con particolare piacere dei tempi della sua istruzione al Phoenix vi erano le scampagnate fatte al Noxor Village nei weekend coi compagni di corso quando, in pause dallo studio, si concedevano svaghi e divertimenti. Non poteva neanche dimenticare, d'altra parte, le prime visite al paese, quando aveva dovuto comprare l'attrezzatura scolastica o, quando aveva superato, con la sua classe, i M.A.G.O ed avevano presidiato il Witches Bewitched per i festeggiamenti di fine scuola. Quando, poi, aveva viaggiato per l'Europa per approfondire alcuni studi, quel legame forte e familiare con quelle vie e quei negozi si era interrotto e diventato solo un ricordo lontano. Esserci tornato, per lui, voleva dire tanto, rievocando ricordi ed ammirando le vetrine dei negozi, che gli sembrarono immutati. L'unica cosa che lo colpì, oltre i bei ricordi, appunto, fu il notare che in ogni negozio vi erano affissi cartelli di cessioni d'attività e di offerte di lavoro come commessi. Molti motivi potevano aver condotto i proprietari a fare quelle scelte,certo, ma lo colpì il fatto che, in quel modo, aveva avuto un'ulteriore conferma del mutamento nella propria vita: ormai vi ritornava da giovane uomo e con altri obiettivi da perseguire. Il negozio al cui esterno si soffermò di più fu quello di bacchette, che simboleggiava, per Knut, un mondo di pieno di fascino e potere. Era sicuro che, fin da piccolo, ciò che lo colpiva di più, oltre la passione per la cultura del proprio paese d'origine, vi fosse anche la fabbricazione di bacchette: arte di cui non si era mai interessato attivamente, ma che gli fungeva da forte richiamo.
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