»Ilvermorny Institute ~ An enchanted place where magic becomes reality

Bevuta informale, A. Lees

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Knut Leifsen
view post Posted on 14/4/2015, 15:15




Era da poco passato il tramonto e Knut aveva da poco finito di sistemare il proprio studio nella sua casa al Noxor, in cui si era trasferito da pochi giorni, quando si ricordò dell'impegno preso con la sua giovane collega di Incantesimi. La conosceva da poco, ma già ne era rimasto positivamente colpito. Le inviò un messaggio con il vecchio barbagianni, invitandola a vedersi al noto pub "Witches Bewitched", quindi si diede una sistemata, si cambiò con degli abiti più adatti all'imminente incontro e si avviò lentamente verso il pub, godendo dell'aria ancora tiepida della serata. Una volta giunto al locale, vi entrò direttamente, trovando il grammofono stranamente silenzioso. Studiò per qualche minuto la collezione di dischi in dotazione, ponendo infine sul piatto un vecchio disco di rock prog. (incredibilmente trovò una copia di "Thick as a Brick" dei Jethro Tull), mettendosi a sedere ad un tavolo ed aspettando di vedere il volto lentigginoso di April fare il suo ingresso.
 
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April Lees
view post Posted on 14/4/2015, 20:55




April aveva fatto un salto quando un vecchio barbagianni aveva distolto la sua attenzione da il libro che stava leggendo, picchiettando il becco sottile sulla sua finestra dell'ufficio.
Appena la rossa aprì la finestra, l'uccello le beccò il dito, ma subito dopo le porse la zampetta a cui era legata con un pezzo di spago una lettera. April ne fu molto stupita. Appena slegò la cordicella il barbagianni volò via, lasciandole la lettera stropicciata fra le mani. Il contenuto era breve, ma di certo chiaro. Si trattava, infatti, del professore di Antiche Rune, Knut, che invitava come previsto nella mattinata a bere qualcosa nel Pub Witches Bewitched.
Nei dieci minuti che aveva a disposizione, April Nina si aggiustò i capelli, lasciandoli sciolti che cadessero un po' dove volevano. Si ritenne libera dall'indossare mantello e cappello, quindi indossò una gonna rossa e lasciò la stessa camicetta bianca del giorno. Era ora finalmente di passare un po' di tempo con qualcuno.
Il locale era stranamente vuoto, e per la ragazza fu semplice adocchiare subito il collega, seduto in un tavolo a pochi metri dall'entrata. Ma buongiorno! fu tutto quello che la ragazza disse a Knut in un primo momento. E allora, come va? E poi si sedette.
 
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Knut Leifsen
view post Posted on 15/4/2015, 00:43




Nell'attesa dell'arrivo della rossa, dopo i primi istanti di entusiasmo, Knut aveva iniziato incosciamente a mormorare, a ritmo del grammofono, il testo della canzone. Quando vide entrare April si rese conto di ciò che stava facendo, fermandosi. Alle parole della ragazza rispose con un mezzo sorriso, dicendole mentre si sedeva: "Lo è stato, grazie! Buona serata anche a te! Mi va bene: ho passato il pomeriggio a tirare fuori qualche libro dai cartoni, a casa, e posso dirmi soddisfatto nel vederla prendere una qualche forma finale. A te, invece?" Una volta finito di parlare, Knut notò che la ragazza, a differenza della mattina, si era lasciata incorniciare il volto dai capelli, acquistando un maggiore fascino. "Allora," disse infine, ritrovando l'entusiasmo con cui era entrato nel locale e mentre sentiva il grammofono emettere le ultime note e rantolare, grattando il vuoto "stamattina mi sembra che abbia detto qualcosa su una voglia di parlare: desideri particolari o chiacchiera libera finché alcool e sonno non avranno la meglio?"
 
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April Lees
view post Posted on 15/4/2015, 17:39




L'aria era fresca e allegra, con una live nota di musica come sottofondo.
Knut sorrise ad April e poi le chiese come aveva passato il pomeriggio. Di certo era stato pesante, pensò la ragazza. Erano i suoi primi veri giorni di indipendenza e sopratutto, i primi giorni in cui era completamente immersa nel mondo magico. Aveva sempre vissuto in questa città babbana. Amici, un genitore addirittura, persone comuni babbane. Ora, aprire un cassetto con un semplice gesto della bacchetta era qualcosa che April trovava magnifico. Eppure, le mancava già molto la sua famiglia e persino i pochi amici che aveva. Fortunatamente, le vere amicizie che si era fatta frequentando una scuola magica erano ancora strette a lei. Direi tutto bene! Pomeriggio intenso, ho avuto qualche problema a sistemare la mia stanzetta, non riesco ad immaginare che problemi avrai tu per sistemare una casa intera! Poi buttò lievemente la testa indietro e disse Se volessi una mano... La ragazza si sedette davanti al collega. Il grammofono emise le ultime note, poi si spense lasciando i due in silenzio.
stamattina mi sembra che abbia detto qualcosa su una voglia di parlare: desideri particolari o chiacchiera libera finché alcool e sonno non avranno la meglio? April Nina si sfilò la borsa dalla spalla e la appoggiò sullo schienale della seggiola, poi disse Oh be', stare in quella stanza mi mette un po' tristezza. Se devo dirti la verità, non vedo l'ora che le lezioni comincino! Quindi direi che scambiare due chiacchiere in generale possa andare più che bene. La rossa ripensò a quello che aveva detto. Era sicura che in un paio di giorni dall'inizio della scuola se le sarebbe rimangiata. O forse no. Allora, dimmi, agitato per questo inizio oppure no?
 
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Knut Leifsen
view post Posted on 15/4/2015, 19:14




Knut poté confermare una mezza idea che si era già fatto in sala professori al loro primo incontro: avere a che fare con la ragazza era piacevole, dato lo spirito umano che April stava iniziando a far trapelare, oltre all'evidente dose di schiettezza. Alle sue parole, a Knut venne da rispondere in tutta disinvoltura: "Spero che tu ne possa venire a capo facilmente. Male che vada, potrei darti una mano,se ti potesse essere utile. Per casa mia ti ringrazio, ma mi manca veramente poco, al massimo un'ultima mezza giornata di lavoro: al massimo potrei invitarti per averne un giudizio estetico..... oppure potrei sentirmi così gentile dal salvarti dalla tristezza della tua stanzetta per un po' di compagnia ed un pasto che non sia in una hall deserta in istituto. Comunque per il momento riesco a non farmi venire ancora troppe preoccupazioni per i corsi, fortunatamente.". Rimase per un momento in silenzio, non sapendo da dove iniziare, poi, alzandosi e continuando a mantenere il contatto visivo con la faccia della rossa, disse: "A proposito di gentilezze: cosa posso andarti a prendere al bar?"

Edited by Knut Leifsen - 16/4/2015, 17:43
 
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April Lees
view post Posted on 17/4/2015, 16:07




April sorrise alla risposta di Knut e poi annuì decisa. Ma certo! E sai, neppure io sono tanto preoccupata per le lezioni. Più che altro impaziente, se devo dirtelo, e piuttosto indecisa sul da farsi.
La ragazza si sistemò meglio sulla sedia, si passó una mano fra i capelli e disse Uhm... grazie mille, prenderò una semplice Burrobirra Ammettiamolo, la rossa era abbastanza incuriosita da cosa avrebbe preso il collega, era la tipa che era incuriosita anche da questo.
Mentre l'uomo (o ragazzo?) Si alzava dalla sedia per ordinare da bere, la ragazza si sistemó prima meglio sulla sedia, ma poi giró la testa in cerca di qualcosa per distrarsi. Il locale era praticamente vuoto, ma dopo qualche secondo l'occhio le cadde sul giradischi. Alzandosi con molta calma, la rossa raggiunse la collezione di dischi del locale e ne rimase ammirata. Dopo un'accurata scelta, infilò nel "lettore" un vecchio disco di musica leggera che le ricordava particolarmente casa sua. In poco tempo la cl'aria fu nuovamente riempita da suoni piacevoli. April si risedette. Quello che maggiormente la preoccupava era sapere che cosa Knut pensava di lei. Dio mio April, datti una calmata, pensó.

Edited by April Lees - 19/4/2015, 11:41
 
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Knut Leifsen
view post Posted on 19/4/2015, 13:35




"Ti capisco benissimo," rispose Knut alle prime parole della ragazza "e ti riterrei una stupida se non ti ponessi questo tipo di problemi, ma ti direi comunque di non preoccuparti eccessivamente, o rischi veramente di scoppiare prima ancora di vedere il primo studente." Presa "l'ordinazione" della ragazza, si avviò al bancone, dove prese una burrobirra ed generoso bicchiere di idromele per sé. Mentre pagava questa prima ordinazione, sentì nell'aria una melodia e, tornando verso il tavolo con i due bicchieri, fu contento per il fatto che April avesse colto l'occasione per ambientarsi nel già "particolarmente allegro" pub completamente vuoto. Sedendosi e porgendo la burrobirra alla ragazza, le sorrise, dicendole: "Mi ha detto l'oste che se provi a pagare, ti caccia dal locale, sappilo!" Rimase un momento a contemplare la ragazza, colpito dal suo fascino. Infine, prendendo il suo bicchiere ed alzandolo, le disse: "Buona scelta per la musica!". E aggiunse: "Allora auguri!!". Alle ultime parole accompagnò un gesto di bicchiere verso la rossa, come un vero e proprio brindisi, poi mandò giù qualche sorso di idromele.
 
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April Lees
view post Posted on 21/4/2015, 20:19




Il ragazzo rassicurò April con qualche parola incoraggiante (anzi, più consigli che incoraggiamenti) e poi ritornò al tavolo che avevano scelto con due bicchieri colmi di Burrobirra e Idromele. La rossa cacciò una mano nella borsa, ma fu subito redarguita dal collega, che disse: Mi ha detto l'oste che se provi a pagare, ti caccia dal locale, sappilo! Dapprima rise timidamente, poi si rassegnò e ringraziò Knut Grazie mille, ma non dovevi, davvero! >Eppure, lui sembrava irremovibile.
Passarono alcuni secondi di silenzio fra i due, che ascoltarono le note dolci del disco che April aveva scelto pochi attimi prima. Buona scelta per la musica! Si be', non sono molto esperta. Mi è sempre piaciuta la musica, ma non l'ho mai apprezzata come si deve, immagino! Poi sorrise e ricambiò con Auguri! mentre i bicchieri si scontravano leggermente fra loro, provocando un sordo "tin!".
April nascose il naso nel bicchiere di Burrobirra, riemergendo poi con persino un po' di schiuma sul naso. Arrossì e si affrettò a rimuovere la traccia con il dorso della mano.
Una delle cose che amava di più del mondo magico, era come sempre non cadeva nella banalità. Pure una Burrobirra era sempre una sorpresa, per lei, infinitamente magica e... buona.
Appoggiò poi il bicchiere sul tavolo e incrociò le dita delle mani fra di loro, facendo schioccare la lingua sul palato, con un bassissimo suono. Allora... dove hai studiato? April azzardò. E sei qui con amici o parenti?
 
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Knut Leifsen
view post Posted on 28/4/2015, 00:44




Al ringraziamento della ragazza per l'offerta della burrobirra, Knut ricambiò a sua volta con un sorriso, dicendole: "Figurati, è un piacere!". Sul discorso della musica non seppe cosa rispondere, rimanendo muto e facendo cadere il discorso, prendendo un sorso di idromele dal bicchiere con un leggero sorriso sulle labbra. Posò quindi il "sacro contenitore" della sua bevanda per rispondere a delle domande appena poste dalla avvenente rossa. "In effetti ho studiato al Phoenix," disse, accigliandosi un momento "pur venendo dallo stato di New York, come ti ho detto stamattina. C'erano soluzioni più vicine, rispetto all'alto capo degli States? Probabile, ma i miei erano lontanissimi conoscenti di alcuni professori che lavoravano qui, così decisero che sarebbe stato un posto adatto. Quindi posso permettimi di rispondere alla tua seconda domanda con una nota di malinconia: i parenti sono lontani, tra europa ed East Cost. Gli amici che mi ero fatto qui in istituto sono finiti sparpagliati per il mondo, e quelli che ho avuto il piacere di avere dopo, sono anche loro sotto "diaspora", pur mantenendo attivi i contatti con tutti. Tu, invece? Anche tu del Phoenix o la tua cultura viene da qualche altra parte?". Alzò il bicchiere per un altro sorso, godendosi il sapore della bevanda prima di mandarla giù, tornando poi a guardare la ragazza in attesa di risposta.
 
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April Lees
view post Posted on 10/5/2015, 16:27




April notò che il collega, Knut, era leggermente reticente all'inizio a parlare della propria vita privata. Si pentì leggermente di aver fatto la domanda. Diciamo che il Phoenix è una "new entry": cercavo lavoro con il diploma M.A.G.O. in tasca e questo favoloso istituto mi ha salvato la vita. No, quindi, ho studiato in una scuola di magia e Stregoneria diversa da questa. Piuttosto sperduta, ammetto, perciò gli amici che mi sono fatta sono dispersi chi sa dove. Inoltre, non ho mai avuto tante "storie", con ragazzi intendo, quindi non ho avuto alcun motivo di restare lì o far trasferire qualcuno qui con me. La ragazza concluse e scomparì nuovamente e, purtroppo, per l'ultima volta nel suo boccale di Burrobirra, terminandola. Cominciava a fare caldo anche nel locale: finalmente l'estate stava arrivando.
I due rimasero per qualche secondo in silenzio. Non ho mai voluto fare l'Insegnante Alla fine la rossa confessò, non senza arrossire.
 
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Knut Leifsen
view post Posted on 11/5/2015, 00:58




Knut ascoltò le parole della ragazza con attenzione, guardandole il volto e studiandone le espressioni, con la bocca bloccata in un mezzo sorriso. Il "contenuto" della risposta sembrava decisamente non essere uno dei suoi argomenti preferiti, quindi, una vola che la ragazza ebbe finito di bere la sua bibita, Knut non aggiunse nulla, in parte perplesso dall'ultima affermazione della rossa, riguardo l'insegnamento, alla quale rispose con una mezza risata. "Me l'hai quasi fatta, te lo sei guadagnato!" le disse, allungandole il bicchiere con l'idromele. Tornando poi serio, ma sempre con il bicchiere allungato verso la ragazza, per farle provare la bevanda, aggiunse con ironia, divertito dalla situazione: "Voglio assecondarti. E sentiamo: a quale nobile attività hai permesso che l'istituto rubasse due braccia così delicate?". Rimase a fissarle gli occhi azzurri, aspettando una risposta.
 
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April Lees
view post Posted on 27/5/2015, 20:54




April rise divertita e con un'occhiata eloquente chiese il "permesso" di poter assaggiare l'Idromele che Knut le stava porgendo. Assecondata poi da i movimenti del ragazzo, che non ritrasse il braccio, assaggiò la bevanda. All'inizio non le sembrò nulla di particolare ma poi, nei secondi che seguirono, il forte sapore prese possesso nella bocca della rossa incendiandole le papille gustative. Oh cavolo esclamò. Diciamo, decisamente non il mio genere! Poi tornò a sorridere, non senza terminare di assaporare l'Idromele.
Be' dunque. Sì, all'inizio era un po' un'ambizione, diventare una professoressa. Bada, mi piace davvero molto, ma è qualcosa di totalmente nuovo a cui devo abituarmi. Forse nutrire la mente di dei ragazzi è un compito fin troppo difficile per una ragazza come me e, soprattutto, pieno di insidie e responsabilità. D'altra parte è considerato senz'altro un lavoro banale. Mi sarei immaginata a combattere le Arti Oscure o a scoprire qualcosa di nuovo, mentre invece ora assegno solo pagine e pagine da studiare ad alunni che probabilmente mi odieranno. Volevo fare sentire la mia voce, aprire la mente a qualcuno. Mentre mi ritrovo ad urlare in un'aula.
Certo, questi non erano i miei programmi, ma ora non fraintendere: sono molto felice anche così! Anzi, forse è persino meglio!
 
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Knut Leifsen
view post Posted on 28/5/2015, 20:26




Knut aspettò che April sorseggiasse l'idromele, ascoltando quanto poi avesse da dire alla sua provocazione (?). "Beh, ti capisco: ma è solo questione di abitudini, fidati. Non dico che ti ritroverò a distillarlo di nascosto nel tuo studio o in casa, se non ti piace non ti posso costringere a fartelo piacere, ma vedremo col tempo, e varie altre bevute, cosa ne penserai in maniera più obiettiva." le disse riguardo la sua risposta sulla bevanda appena assaggiata, riprendendosi il bicchiere e finendone il contenuto. "Sull'insegnamento, poi, posso solo darti il consiglio più banale che potrei darti al momento: ricordati cosa di piaceva di questa materia quando la imparavi tu e cosa ti piaceva quando ti veniva insegnata e punta tutto su quello, almeno per l'aspetto più strettamente pratico. Sull'aspetto.... morale dell'insegnamento, diciamo, non saprei che dirti, trovandomi nella tua stessa situazione.Sul salvare il mondo dai cattivi e diventare la prossima eroina della nostra generazione, posso solo augurartelo, senza considerare che, al momento, sembra sia un problema di non immediata soluzione, quindi prenditela con molta calma!" le disse in un misto di calma e totale comprensione, trovandosi anche lui in parte d'accordo con la neo-docente. Sentì, infine, anche il disco messo su dalla ragazza finire. Si alzò, quindi, andando al grammofono e dando un lento ed attento sguardo ai vecchi dischi che il proprietario aveva messo a disposizione della clientela. Tornò a guardare poi la coetanea, con un mezzo sorriso e chiedendole: "Giochino: qualora volessi "tentarti" con qualcosa, su che musiche, generi e compositori dovrei puntare?". Rimase quindi a fissarla in volto aspettando una sua risposta.
 
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